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Pasta reale in brodo

Finalmente riesco a scrivere! Solo ora sono riuscita a trovare un paio d’ore libere per poter di nuovo pubblicare tra queste pagine. E solo grazie alla neve che fiocca abbondante e che mi concede una pausa dal lavoro. Ci provo tutti i giorni a ritagliarmi un piccolo spazio e non sempre ci riesco.

In questi ultimi mesi sono successe tante cose, tutte belle, che hanno sconvolto la mia routine di nullafacenza. Ti avevo già accennato alla casa in ristrutturazione e al trasloco. Solo la vigilia di Natale ho potuto abbracciare la mia nuova cucina, che sto ancora organizzando al meglio. Purtroppo non riesco ancora ad usarla come vorrei per mancanza cronica di tempo; ho un nuovo lavoro e contemporaneamente sto seguendo uno stage di formazione. Quindi mi ritrovo senza nemmeno un giorno libero durante la settimana, che scorre via senza che nemmeno me ne accorga…

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Pizza di formaggio marchigiana semintegrale con pasta madre

La pizza di formaggio (o anche torta di Pasqua) è tipica del centro Italia, sopratutto di Marche e Umbria. Consiste in una specie di panettone, preparato con uova e formaggio, per accompagnare i salumi nella tradizionale colazione di Pasqua.

Le ricette in rete sono tante, ma siccome era la prima volta per me mi sono affidata ad una ricetta di famiglia, per essere sicura del collaudo. Ovviamente ho azzardato le mie modifiche pur mantenendone la struttura portante. Ho inserito la farina integrale e il lievito madre, la ricetta originale prevedeva il lievito di birra. Ti segnalo inoltre la particolarità, che mi è piaciuta molto, di aggiungere un pizzico di cannella per ogni uovo inserito.

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Crescia sfojata integrale a modo mio

Ho scoperto questo dolce tipico delle Marche a casa di P. La sua mamma lo prepara con cura e dedizione seguendo una ricetta di famiglia. Non potrei mai competere con la sua crescia, anche perché non fa parte della mia tradizione culinaria. E si sa, quando una ricetta ci accompagna da sempre, soprattutto per tradizione familiare, ci viene più facile modificarla, aggiungere varianti e prepararla anche se non abbiamo proprio tutti gli ingredienti e le dosi.

Quindi chiedo venia ai marchigiani se non ho seguito la versione classica. Sono partita da una ricetta indicativa e ho modificato dosi e ingredienti per farne una versione integrale. Essendo un dolce tradizionale non esiste una ricetta ufficiale, ma a seconda della zona di appartenenza ci sono delle varianti nel ripieno. Arricchito con fichi secchi, marmellata e varie tipologie di mele. Resta comunque un dolce molto casalingo e invernale, simile allo strudel ma con quel tocco in più…

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Crescia croccante di mais con i grugni (erbe amare)

La raccolta delle erbe spontanee mi ha sempre affascinato. I libri possono aiutare a riconoscerle, ma è l’esperienza e la guida di persone esperte che permettono di consumarle in tutta tranquillità. Anche le erbe spontanee possono risultare pericolose, se non riconosciute correttamente, in realtà si somigliano un po’ tutte. Ogni regione poi è caratterizzata da usi e nomenclature diverse. Pian piano sto imparando a riconoscere i Grugni, forma dialettale marchigiana per indicare la Radichiella Vescicosa.

Fa parte delle tradizionali erbe amare che si consumano prevalentemente ripassate in padella, come la cicoria, il tarassaco o la catalogna. Si possono utilizzare da sole, o per stemperare l’amaro, in abbinamento con spinaci e bietole.
Il nome scientifico è Crepis vesicaria (L. subsp. taraxacifolia). Pianta erbacea che può raggiungere l’altezza di 25 cm. Le foglie basali, disposte a rosetta, sono ispide e somigliano a quelle del tarassaco. I fiori sono gialli e numerosi, presenti da maggio a giugno. Si trovano nei campi incolti o a riposo. Ha proprietà diuretiche e depurative, in cucina si utilizzano le rosette basali raccolte da novembre a marzo. (Fonte: Antonietta Baldoni, Erbe, arbusti e alberi nella tradizione delle Marche, Tecnoprint Editrice, 2014).

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Castagnole al profumo di agrumi

Si lo so oggi è San Valentino e io penso già al Carnevale. Qui si frigge senza pietà, quest’anno ho provato le castagnole con una ricetta della famiglia di P. Solitamente le castagnole sono come piccole palline, ma ogni regione ha le sue caratteristiche e qui le fanno così, a metà tra le chiacchiere (che ho provato al forno) e le castagnole classiche. Sono facili e veloci, ho apportato delle piccole modifiche per esaltare il profumo degli agrumi, che con il fritto non guastano!

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