Month: ottobre 2015

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Focaccia di grano saraceno all’uva fragola

Il profumo dell’ uva fragola mi riporta alla mente tanti ricordi legati all’infanzia e alla campagna dei nonni. Ho preparato questa focaccia ispirata alla schiacciata all’uva tipica toscana. Io ho usato l’uva fragola, ma va bene qualsiasi tipo di uva da vino. La varietà fragola si riesce a trovare se hai qualche vicino che la coltiva o magari al mercato da qualche piccolo produttore. Varietà di origini americane è poco diffusa e legata al consumo familiare. Ha subito limitazioni legislative nel corso degli anni. Non appartiene alla specie Vitis vinifera, ma alla specie Vitis labrusca.

La ricetta prevede l’uso di una parte di farina di grano saraceno e dei semi di anice. Ho usato l’anice perchè, da quando ho scoperto i biscotti di mosto, mi piace molto l’abbinamento con il sapore dell’uva.

Ho volutamente usato poco zucchero per gustarla con salumi e formaggi, ma se lo preferisci puoi aumentare la dose. Io la proverei anche leggermente salata…

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Idee per arredare la cucina: ad isola, penisola o a muro

La cucina è il cuore della casa. Può sembrare un luogo comune, ma è proprio così. È il luogo dove trascorro la maggior parte del mio tempo. Con il blog poi, è diventata praticamente il mio studio. Cucino, scrivo, penso alle ricette e provo a farci le foto. L’ultima è un tasto dolente, perché la mia attuale cucina non è assolutamente fotografabile. Il colore delle piastrelle è inguardabile e c’è luce buona solo ad agosto! Per questo raramente intravedi scorci della mia cucina nelle foto.

La prima cosa che cerco di progettare nella mia testa, se penso ad una casa tutta nuova, è proprio la cucina. Con finestre giganti, mobili chiari e facilmente pulibili, un pavimento resistente e tanto spazio per la dispensa. Ecco queste sono le cose pratiche, poi ovviamente c’è lo stile che va solitamente in contrasto con quello preferito dagli altri componenti della famiglia. Fortunatamente qui in casa abbiamo trovato subito un compromesso e lo stile industriale e un po’ vintage sembra accontentare entrambi.

Quindi resta la questione di come scegliere la cucina nuova. La prima cosa da fare è cercare ispirazione e selezionare tutti gli scorci che potrebbero avere qualcosa d’interessante. Poi naturalmente bisogna fare i conti con lo spazio e la forma della stanza a disposizione e il budget.

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Blogtour in Garfagnana: la banca del germoplasma e gli agricoltori custodi

La biodiversità è uno dei temi che mi sta a cuore, non come un termine che va di moda ma come una reale necessità di riscoprire frutti e semi perduti o considerati antichi. Il supermercato fa parte ormai della nostra vita quotidiana, non sempre c’è la possibilità di andare al mercato o di conoscere contadini vicini. Ed è proprio lì che tutte le mie fantasie di un mondo migliore si infrangono tragicamente.

La frutta tutta uguale, le verdure tutte pulite. In questi giorni poi ho fatto caso soprattutto alle mele. Qui nelle Marche ci sono le mele dei Monti Sibillini, ma al supermercato trovo solo quelle della Val di Non. Senza nulla togliere alle varietà trentine, per carità, ma immagino i chilometri percorsi anche dalle mele dei Sibillini che magari saranno esportate chissà dove.

Capisco che con tutti questi pensieri diventa difficile fare la spesa, ma a volte non ce la faccio a resistere e resto impegolata in ragionamenti infiniti. Mi consolo quando vado al mercato e ci sono i piccoli produttori che fanno vendita diretta.

Tutto questo preambolo per introdurre il racconto che riguarda la Banca del Germoplasma. Ti ho già parlato del tour in Garfagnana, ma a questa piccola realtà ho voluto dedicare una seconda parte del report.

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Tortelli di castagne e ricotta

La pasta fatta in casa è un rito, legata a doppio filo ai pranzi domenicali in famiglia. Richiede pazienza ed esercizio e riesce a rilassarmi nei periodi frenetici. Prepararla in collaborazione crea un’atmosfera unica. Con i colori autunnali che inondano le colline marchigiane, non potevo non usare le castagne.

Nel bottino del tour in Garfagnana c’era anche la farina di castagne, quindi ho deciso di provarla in varie ricette. Questa è solo la prima! Io adoro la pasta ripiena, ci vuole un po’ per prepararla, ma poi basta burro e parmigiano e il piatto è pronto.

La farina di neccio, così la chiamano in Toscana, è ottenuta dalla macinatura di castagne secche. Ha un sapore leggermente dolce e un retrogusto amarognolo e ovviamente profuma di castagne. Il periodo ideale per trovarla fresca è tra la fine di ottobre e novembre, a seconda della stagione. Si può utilizzare in preparazioni dolci e salate, e mescolata con altri tipi di farina.

La parte complessa della ricetta è la preparazione delle castagne per il ripieno. Vanno lessate in acqua, con un pizzico di sale e foglie di alloro fresco. Successivamente sbucciate e private della pellicina. In alternativa puoi optare per le castagne secche, che sono già sbucciate. Per la cottura, in questo caso, si procede come per i legumi. Vanno messe a bagno tutta la notte e poi bollite in abbondante acqua per circa 40 minuti. ma se proprio vuoi velocizzare le ho intraviste già cotte al supermercato, anche se sono un po’ care.

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Flan bretone alle mele cotogne

La ricetta di oggi è dedicata all’amata Bretagna. Durante il viaggio dell’anno scorso ho acquistato un piccolo ricettario sui dolci, di quelli che si trovano nei negozi di souvenir. Hanno tutti un aspetto fantastico, spero di riuscire a provarne altri. Ovviamente il filo conduttore è il burro, in grandi quantità! Quindi non sono proprio da fare tutti i giorni.

Comunque ho seguito le dosi, l’unica variante che mi sono concessa è il tipo di mele. Puoi usare anche le renette o le mele annurche, o comunque una varietà leggermente acidula. Il contrasto serve anche a smorzare il burro. Io ho usato la mela cotogna, dopo aver preparato la marmellata, dovevo smaltirne altre. Lo sapevi che la mela cotogna è il frutto più antico conosciuto? Era coltivato già dai Babilonesi.

Non è ottimale da usare cruda, risulta molto dura e poco dolce. Ma una leggera cottura ne sprigiona gli zuccheri e il profumo. Ho provato ad usarla anche nella classica torta di mele e ti assicuro che è un portento. Il suo alto contenuto di pectina aiuta anche l’addensarsi delle marmellate, ne basta un quarto.

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