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Books: Forse non tutti sanno che nelle Marche …

L’Italia è un paese immenso se lo consideriamo dal profilo regionale. Ogni singola regione è capace di svelare un’Italia diversa, fatta di angoli sconosciuti e tradizioni millenarie. Sarà per quella sorta di campanilismo che ci caratterizza e che portiamo impresso nel dna di italiani, ma ogni volta che scopro un posto nuovo la prima reazione è sempre di meraviglia. Forse per scoprirla tutta non basterà una vita intera!

Intanto mi accingo a scoprire le Marche, regione schiva per eccellenza, che tiene ben nascosti tutti i suoi tesori a volte senza neanche rendersene conto. Il libro di cui ti parlo oggi è un piccolo scrigno che, con curiosità e tanta ricerca, svela alcuni di questi tesori nascosti. Ben 60 capitoli ricchi di aneddoti, leggende, e piccole storie, che fanno delle Marche una regione tutta da scoprire.

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Il Calendario del Cibo Italiano: un bel progetto per una grande tradizione gastronomica!

Questo nuovo anno è iniziato con i migliori auspici. Finalmente è partito il progetto del Calendario del Cibo Italiano, promosso dall’Associazione Italiana Food Blogger. Io ne faccio orgogliosamente parte e sono felice di parlartene e colgo l’occasione per augurarti Buon Anno.

Il progetto è molto ambizioso, e viste le prime giornate sono sicura che non deluderà le aspettative. Il Calendario si propone di dedicare ogni giornata e settimana di quest’anno ad un piatto, un prodotto tipico o una tradizione della vastissima cultura gastronomica italiana.

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Blogtour in Garfagnana: la banca del germoplasma e gli agricoltori custodi

La biodiversità è uno dei temi che mi sta a cuore, non come un termine che va di moda ma come una reale necessità di riscoprire frutti e semi perduti o considerati antichi. Il supermercato fa parte ormai della nostra vita quotidiana, non sempre c’è la possibilità di andare al mercato o di conoscere contadini vicini. Ed è proprio lì che tutte le mie fantasie di un mondo migliore si infrangono tragicamente.

La frutta tutta uguale, le verdure tutte pulite. In questi giorni poi ho fatto caso soprattutto alle mele. Qui nelle Marche ci sono le mele dei Monti Sibillini, ma al supermercato trovo solo quelle della Val di Non. Senza nulla togliere alle varietà trentine, per carità, ma immagino i chilometri percorsi anche dalle mele dei Sibillini che magari saranno esportate chissà dove.

Capisco che con tutti questi pensieri diventa difficile fare la spesa, ma a volte non ce la faccio a resistere e resto impegolata in ragionamenti infiniti. Mi consolo quando vado al mercato e ci sono i piccoli produttori che fanno vendita diretta.

Tutto questo preambolo per introdurre il racconto che riguarda la Banca del Germoplasma. Ti ho già parlato del tour in Garfagnana, ma a questa piccola realtà ho voluto dedicare una seconda parte del report.

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Blogtour in Garfagnana: tra magiche atmosfere e sapori della tradizione

Il nostro paese è costellato di piccole e medie realtà regionali che contribuiscono a renderlo unico al mondo. Basta un po’ di curiosità per scoprire che nella nostra regione o in quella vicina c’è tutto un mondo a noi sconosciuto. Questa volta è toccato alla Garfagnana. Con il nome Garfagnana si identifica un territorio molto vasto che abbraccia gran parte della Valle del Serchio, un angolo di paradiso racchiuso tra le Alpi Apuane e l’Appennino Tosco-Emiliano. Da sempre terra di confine, si distingue per le influenze della cultura emiliana e un patrimonio naturalistico incontaminato. Negli anni questo territorio ha subito forti emigrazioni e ha quasi rischiato l’abbandono.

Ma poi la tenacia e la passione delle nuove generazioni hanno reso possibile una rinascita. Le produzioni considerate di sopravvivenza sono diventate tipicità, la valorizzazione della biodiversità e diventato un valore condiviso e la consapevolezza che il connubio tra agricoltura consapevole, cura del paesaggio e promozione culturale possono costituire un futuro tangibile, ha fatto il resto.

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LaSaponaria OpenDay, dietro le quinte di un laboratorio artigianale

La base del consumo critico e consapevole è la curiosità. Chiedersi come è fatto un prodotto, leggere l’etichetta, cercare di capire la provenienza degli ingredienti, sono tutte piccole azioni che guidano l’acquisto. Ormai viviamo in una società che si basa sul consumo di beni e risorse, è inutile illudersi di poter vivere in un mondo idilliaco dove l’uomo è in armonia con la natura. Secondo me il rapporto si è inesorabilmente incrinato, seppure una piccola parte di popolazione se ne renda conto e cerchi di porvi rimedio.

Lo so che ti può sembrare una visione pessimistica, ma è solo realistica. Non riusciremo mai a riportare il mondo a come lo abbiamo trovato o perlomeno a prima della rivoluzione industriale. Quindi il minimo che possiamo fare, visto che prima di essere umani ormai siamo consumatori, è essere consumatori consapevoli. Ogni santa volta che compriamo, è nostro dovere chiederci cosa c’è dentro e dietro a ciò che stiamo comprando.

Questa piccola predica introduttiva introduce il racconto di una bella giornata trascorsa dietro le quinte di un laboratorio artigianale di cosmetici. Sono molto felice di aver avuto l’occasione di scoprire in prima persona che si possono produrre cosmetici con rispetto e soprattutto consapevolezza.

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