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Spicy afternoon tea con fruit cake, shortbread alla noce moscata e potato scones

La sfida di questo mese è stata davvero impegnativa per me, stavo quasi per rinunciare ma poi ho racimolato tutte le forze e sono riuscita con fatica a cucinare e a fotografare tutto in fretta. Le foto non sono perfette e gli scones avrebbero dovuto lievitare di più, ma sono felice di esserci lo stesso e di aver provato ricette nuove, che provengono tutte dalla cucina della meravigliosa Mery Berry, la guru della tradizione culinaria inglese.

Il bellissimo tema proposto da Valeria del blog Murzillo Saporito, è dedicato al rito dell’afternoon tea tanto caro agli inglesi. All’inizio ho cercato un filo conduttore che fosse legato a un film o un libro, ma poi ho semplificato le cose e sono partita dalla scelta del té. Il film qui sotto c’entra poco con il rito inglese, ma molto con la regione indiana del Darjeeling in cui è girato. Come si fa a resistere alle atmosfere magiche di Wes Anderson.

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Waldorf Salade per il Club del 27

Per il mese di maggio nel Club del 27 ci occupiamo di insalate. Un piatto apparentemente semplice e banale, ma che nasconde infinite declinazioni. Talmente tante che c’è stato bisogno di un libro per raccoglierle tutte, uno dei più bei libri dell’MTChallenge, ossia Insalata da Tiffany.

Per ricordarlo abbiamo provato a rifarle quasi tutte, le puoi trovare nella pagina dedicata al mese in corso. Ormai siamo 90, il Club si ingrandisce! Io ho provato la Waldorf Salade, mi ha attirato subito per le noci caramellate. Ho apportato qualche piccola modifica nella scelta delle mele e dell’insalata. Ho aggiunto gli acini d’uva e condito con solo yogurt e un po’ di senape.

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Muffin con farina di castagne e uva fragola

Ci riprovo con la farina di castagne, dopo i tortelli è l’ora di provare i muffin. L’abbinamento con l’uva mi è venuto naturale. Ma potrebbe essere sostituita anche da mirtilli, uva spina o ribes. Tieni conto che la farina di castagne è leggermente dolce, quindi l’abbinamento con un frutto un po’ asprigno ci sta bene.

Questi muffin sono ottimi per la prima colazione, ma anche per accompagnare il te pomeridiano, io li proverei con un te al bergamotto o un infuso di frutti rossi, ma anche con il te verde. Ho usato stampi singoli in silicone per i muffin, ma nulla vieta che si può provare anche un singolo dolce, per esempio in uno stampo da plumcake. La quantità basta per 6 muffiti grandi. La consistenza è soffice e leggera.

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Focaccia di grano saraceno all’uva fragola

Il profumo dell’ uva fragola mi riporta alla mente tanti ricordi legati all’infanzia e alla campagna dei nonni. Ho preparato questa focaccia ispirata alla schiacciata all’uva tipica toscana. Io ho usato l’uva fragola, ma va bene qualsiasi tipo di uva da vino. La varietà fragola si riesce a trovare se hai qualche vicino che la coltiva o magari al mercato da qualche piccolo produttore. Varietà di origini americane è poco diffusa e legata al consumo familiare. Ha subito limitazioni legislative nel corso degli anni. Non appartiene alla specie Vitis vinifera, ma alla specie Vitis labrusca.

La ricetta prevede l’uso di una parte di farina di grano saraceno e dei semi di anice. Ho usato l’anice perchè, da quando ho scoperto i biscotti di mosto, mi piace molto l’abbinamento con il sapore dell’uva.

Ho volutamente usato poco zucchero per gustarla con salumi e formaggi, ma se lo preferisci puoi aumentare la dose. Io la proverei anche leggermente salata…

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Tajine di agnello all’uva

Adoro i piatti di carne con un tocco dolce e profumato. L’uva e le prugne si prestano benissimo, soprattutto con le carni bianche, come il maiale, o quelle molto aromatiche, come l’agnello. In realtà non lo prediligo, il consumo è limitato alle festività pasquali. Ma quando ho intravisto questa ricetta sfogliando Saveurs, ho capito che era il momento giusto per provarla data la stagionalità dell’uva.

Il termine tajine è in realtà associato al tipo di tegame in terracotta tipico della cucina nord africana. Ma è utilizzato anche per indicare pietanze di carne in umido. La ricetta prevede l’utilizzo di burro, essendo una rivista francese, ma io ho optato per il nostro caro olio d’oliva, riducendo anche la quantità di miele. Puoi utilizzare pezzi di agnello disossato più grandi, ma questo comporta tempi di cottura più lunghi. Ho preferito tagliare l’agnello in piccoli tranci, più pratici anche da servire.

Per mitigare il sapore aromatico dell’agnello ho precedentemente marinato la carne, per circa 30 minuti, con succo di limone, pepe e timo. Ma puoi benissimo evitarlo se non hai di queste problemi con il sapore particolare dell’agnello.

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