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Tacchino marinato con riso alle verdure

In questi giorni sto sperimentando con le foto e le luci, soprattutto perchè sono in cerca di una posizione definitiva, per evitare ogni volta di dover montare un set fotografico. Quindi mi scuso se le foto di questi giorni non sono ancora perfette, ci sto lavorando.

Intanto condivido una ricetta che mi è piaciuta motlissimo. Cercavo un modo per cucinare il tacchino, evitando le solite ricette. Me la sono cavata con quello che c’era in frigo. Il riso integrale non manca mai e nemmeno i piselli nel freezer, anche se fra poco dovrebbero essere pronti quelli dell’orto. Se ti va di seguire le avventure in giardino, puoi seguirle sulle Storie di Instagram.

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Filetto al whisky con limoni caramellati, miele e zenzero (Penicillin cocktail)

[Ricetta per l’Mtc n. 69] Per commentare la ricetta di oggi basterebbe il titolo della nuova sfida targata MTChallenge, la Cucina Alcolica. “Ho detto tutto”, avrebbe esclamato Peppino! L’idea geniale a chi poteva venire, se non alla vulcanica Giulia del blog Alterkitchen. Sono passati due mesi ormai dalla proposta e per la mente ne sono passate di idee strampalate, dai dolci agli abbinamenti più strani. Poi ho deciso di focalizzare l’attenzione e semplificare il processo, sennò difficilmente sarei riuscita a venirne a capo… segue lunga dissertazione, la ricetta è più in basso 😉 Sono partita dalla ricerca dell’ingrediente principale, ossia la parte alcolica che componeva il cocktail e dopo vari tentativi di convincere l’altra metà a provare con rum o vodka, ho dovuto cedere alla sua di passione, perchè io e gli alcolici siamo solo conoscenti. La mia esperienza si limita a cocktail dolci e alla frutta, da femminucce. L’ingrediente in questione è il whisky. Ma mica whisky di poco conto, qui ci piacciono solo quelli scozzesi! Quindi ho scoperto che i cocktail con single …

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Sartù bianco con coniglio, verdure in scapece e "peperna"

Protagonista della tradizione partenopea, il sartù rappresenta il connubio perfetto tra la cucina francese e quella napoletana. Sontuoso ed elegante, e nello stesso tempo ricco e popolare. Non poteva scegliere sfida più accattivante, la meravigliosa Marina, vincitrice della sfida sulle terrine.
Preparazione ricca e complessa, come solo l’MTChallenge sa essere! Ammetto che lo consideravo semplice da preparare, anche perché non mi sono mai posta il problema della tenuta della forma e della cottura perfetta del riso. In casa è stato sempre preparato ad occhio e ammettiamolo ci è sempre andata bene. Il sartù è uno sformato di riso al sugo con ripieno di vario genere, il termine probabilmente deriva da sartout, che vuol dire soprammobile elegante, trionfo da tavola. Si narra che i cuochi francesi abbiano inventato questa preparazione per convincere i napoletani a mangiare riso. Il riso era già utilizzato, ma nella cultura popolare aveva un’accezione negativa, si preferivano di gran lunga i maccheroni.

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Pollo fritto mediterraneo con maionese al pepe verde e salsa speziata allo yogurt

Con la cuffia, la cappa al massimo, le porte chiuse e le finestre spalancate sono riuscita a friggere in tempo anche stavolta per esserci in questa nuova sfida dell’amato MTChallenge. Il blog langue lo so bene, e l’unica cosa che mi tiene ancora a galla sono proprio le scadenze delle sfide che ogni mese mi mettono a dura prova.

Per il fritto non c’era un grosso timore in realtà, noi napoletani siamo in qualche modo temprati e abituati a cene di natale al profumo di baccalà, fritture di pesce e pizze fritte! Il metodo è collaudato, ci vuole il freddo. se riesci a congelarti i piedi perché tutto è spalancato allora il fritto sarà superlativo. Ammetto che però fino ad ora era tutto molto istintivo, non badavo certo a temperature e tipi di pentole.

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Tajine di agnello all’uva

Adoro i piatti di carne con un tocco dolce e profumato. L’uva e le prugne si prestano benissimo, soprattutto con le carni bianche, come il maiale, o quelle molto aromatiche, come l’agnello. In realtà non lo prediligo, il consumo è limitato alle festività pasquali. Ma quando ho intravisto questa ricetta sfogliando Saveurs, ho capito che era il momento giusto per provarla data la stagionalità dell’uva.

Il termine tajine è in realtà associato al tipo di tegame in terracotta tipico della cucina nord africana. Ma è utilizzato anche per indicare pietanze di carne in umido. La ricetta prevede l’utilizzo di burro, essendo una rivista francese, ma io ho optato per il nostro caro olio d’oliva, riducendo anche la quantità di miele. Puoi utilizzare pezzi di agnello disossato più grandi, ma questo comporta tempi di cottura più lunghi. Ho preferito tagliare l’agnello in piccoli tranci, più pratici anche da servire.

Per mitigare il sapore aromatico dell’agnello ho precedentemente marinato la carne, per circa 30 minuti, con succo di limone, pepe e timo. Ma puoi benissimo evitarlo se non hai di queste problemi con il sapore particolare dell’agnello.

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